2024-2025: le imprese nell’era della sostenibilità e della Green Economy

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2024-2025: le imprese nell’era della sostenibilità e della Green Economy

da | Set 30, 2024 | Diritto d'Impresa

Negli ultimi anni, il concetto di responsabilità sociale d’impresa (CSR) ha acquisito un ruolo di crescente rilevanza all’interno dell’ordinamento giuridico e del contesto economico globale. La CSR si riferisce all’insieme di pratiche volontarie e di corporate compliance adottate dalle imprese con l’obiettivo di integrare preoccupazioni sociali e ambientali nelle loro operazioni commerciali e nei rapporti con i diversi stakeholders. In tale ambito, il perseguimento della sostenibilità è divenuto un principio cardine, soprattutto alla luce delle emergenti pressioni normative e delle aspettative della società civile in materia di riduzione delle emissioni di carbonio e di tutela ambientale.

Sul tema abbiamo anche dedicato uno specifico approfondimento sulla Direttiva europea sulla sostenibilità 2024/1760/UE (Corporate Sustainability Due Diligence Directive) a quale facciamo rinvio.

Il concetto di sostenibilità, inizialmente prerogativa di poche grandi imprese multinazionali, si è progressivamente esteso a tutte le aziende, a prescindere dalla loro dimensione o settore di appartenenza. Il mutato contesto normativo internazionale ed europeo, unitamente a una crescente sensibilità pubblica nei confronti delle tematiche ambientali, impone oggi alle imprese di adottare modelli di business sostenibili, non solo in un’ottica di responsabilità sociale, ma anche di competitività economica.

Alla luce delle sfide poste dal cambiamento climatico e dalla transizione ecologica, la sostenibilità non è più da considerarsi un mero accessorio, bensì un elemento strategico fondamentale, con rilevanti implicazioni sulla reputazione aziendale, sulla conformità normativa e sulle opportunità di crescita. In questo articolo, esamineremo le principali normative emergenti in materia di sostenibilità e CSR, nonché le opportunità di incentivi e agevolazioni riservate alle imprese che decidano di investire in pratiche sostenibili, contribuendo così alla realizzazione di un’economia più verde e inclusiva.

Il Quadro Normativo Europeo e Nazionale sulla Sostenibilità

Negli ultimi anni, l’Unione Europea ha assunto un ruolo di leadership globale nella promozione della sostenibilità ambientale e della responsabilità sociale d’impresa, attraverso l’introduzione di un complesso quadro normativo volto a favorire la transizione verso un’economia a basso impatto ambientale e climaticamente neutrale. Il pilastro di questa strategia è rappresentato dal Green Deal Europeo, un piano ambizioso adottato dalla Commissione Europea nel 2019, che mira a rendere l’Europa il primo continente a impatto zero entro il 2050. Il Green Deal introduce una serie di iniziative legislative e di politiche di ampio respiro, che includono non solo la riduzione delle emissioni di gas serra, ma anche la promozione dell’economia circolare, la protezione della biodiversità e la riduzione dell’inquinamento.

Tra le misure più significative introdotte dall’Unione Europea in questo contesto, vi è la Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD), che rappresenta una revisione della precedente direttiva sulla comunicazione non finanziaria (Non-Financial Reporting Directive – NFRD). La CSRD ha l’obiettivo di ampliare l’ambito soggettivo e oggettivo degli obblighi di trasparenza in materia di sostenibilità, estendendo i requisiti di rendicontazione anche alle imprese di medie dimensioni e rafforzando l’obbligo di divulgare informazioni dettagliate sugli impatti ambientali, sociali e di governance (ESG). Questo cambiamento segna una svolta importante, poiché impone alle aziende di considerare in maniera più sistematica e strutturata le proprie politiche in materia di sostenibilità, incentivando al contempo l’adozione di pratiche più trasparenti e responsabili.

A livello nazionale, l’Italia ha prontamente recepito le direttive europee, integrando il quadro normativo comunitario con una serie di misure interne finalizzate a promuovere la sostenibilità tra le imprese. Il recepimento della CSRD, ad esempio, ha comportato l’introduzione di norme specifiche che impongono alle aziende di adeguare i loro bilanci e le loro comunicazioni pubbliche per includere informazioni dettagliate sugli impatti ESG. Tuttavia, l’ordinamento italiano ha anche sviluppato strumenti autonomi per incoraggiare l’adozione di pratiche sostenibili. Un esempio è rappresentato dagli incentivi fiscali e finanziari concessi alle imprese che investono in tecnologie verdi, come le agevolazioni per l’acquisto di impianti fotovoltaici o per la realizzazione di interventi volti a migliorare l’efficienza energetica degli edifici aziendali.

Al fine di garantire il rispetto delle normative ambientali, il legislatore italiano ha inoltre rafforzato gli obblighi di compliance aziendale, introducendo modelli organizzativi che prevedono l’integrazione di procedure di monitoraggio e controllo interno delle pratiche sostenibili. Le imprese sono pertanto chiamate a dotarsi di strumenti che consentano di valutare e mitigare i rischi ambientali connessi alle loro attività, evitando così di incorrere in sanzioni per la mancata conformità alle normative. Questo approccio integrato, che combina obblighi normativi e incentivi economici, ha l’obiettivo di favorire la transizione delle aziende verso modelli di business più sostenibili, garantendo al contempo un elevato livello di tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

Incentivi per le Imprese che Investono in Sostenibilità

A fronte di un quadro normativo sempre più stringente in materia di sostenibilità, sia a livello europeo che nazionale, il legislatore ha previsto una serie di misure incentivanti volte a promuovere e agevolare gli investimenti delle imprese in pratiche sostenibili. Questi incentivi si configurano come strumenti fondamentali per accompagnare le aziende nella transizione ecologica, riducendo i costi associati all’adozione di nuove tecnologie e procedure rispettose dell’ambiente.

In ambito europeo, uno dei principali strumenti di supporto per le imprese è rappresentato dal Next Generation EU, il piano di ripresa economica post-pandemica che, tra le sue priorità, pone un’enfasi particolare sulla transizione verde e digitale. Nell’ambito di questo programma, sono stati stanziati ingenti fondi destinati a finanziare progetti volti a ridurre le emissioni di carbonio, promuovere l’uso di energie rinnovabili e favorire l’economia circolare. Le imprese che intendono investire in tecnologie verdi o in processi produttivi più sostenibili possono dunque accedere a finanziamenti a tasso agevolato o a fondo perduto, migliorando la propria competitività sul mercato e contribuendo allo sviluppo di un’economia a basso impatto ambientale.

Anche a livello nazionale, il governo italiano ha introdotto una serie di agevolazioni fiscali per le imprese che investono in sostenibilità. Tra le misure più significative vi è il credito d’imposta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a migliorare l’efficienza energetica delle attività produttive e a ridurre le emissioni inquinanti. Questo strumento permette alle aziende di ottenere un rimborso fiscale per una parte delle spese sostenute per l’acquisto di impianti o macchinari volti a ridurre il consumo energetico o a limitare l’impatto ambientale della produzione.

Oltre agli incentivi fiscali, le imprese possono accedere a contributi a fondo perduto per la realizzazione di interventi di sostenibilità. Ad esempio, esistono finanziamenti destinati all’implementazione di sistemi di gestione ambientale certificati, come quelli previsti dalla norma ISO 14001, che garantisce la conformità alle migliori pratiche internazionali in materia di tutela ambientale. Le imprese che ottengono tale certificazione non solo migliorano la loro reputazione sul mercato, ma beneficiano anche di una maggiore efficienza operativa, riducendo i costi legati ai consumi energetici e alle emissioni di gas serra.

Gli incentivi alla sostenibilità non si limitano tuttavia all’ambito energetico. Il legislatore ha infatti previsto specifiche misure di sostegno anche per le imprese che investono nell’economia circolare, favorendo la riduzione dei rifiuti e il riutilizzo delle risorse. Le imprese che implementano progetti volti a recuperare e riciclare materiali di scarto possono beneficiare di agevolazioni fiscali e finanziamenti dedicati, che consentono di ridurre i costi operativi e di migliorare la competitività in un mercato sempre più orientato verso modelli di produzione circolari.

In conclusione, il sistema di incentivi previsto per le imprese che investono in sostenibilità rappresenta una leva strategica fondamentale per promuovere l’adozione di pratiche responsabili dal punto di vista ambientale. Oltre a garantire una maggiore conformità normativa, questi incentivi consentono alle imprese di ottenere vantaggi competitivi significativi, accedendo a risorse finanziarie che possono essere reinvestite nella crescita e nello sviluppo sostenibile. In un contesto economico sempre più orientato verso la transizione ecologica, le aziende che adottano un approccio proattivo alla sostenibilità sono destinate a svolgere un ruolo di primo piano nel futuro dell’economia globale.

Vantaggi della CSR per le Imprese. Alcuni esempi.

L’adozione di pratiche di responsabilità sociale d’impresa (CSR) e di politiche di sostenibilità ambientale offre una serie di vantaggi significativi per le imprese, non solo in termini di conformità normativa, ma anche dal punto di vista economico e strategico. In primo luogo, l’implementazione di una strategia di sostenibilità permette alle aziende di migliorare la propria reputazione. In un contesto in cui i consumatori, gli investitori e le autorità di regolamentazione sono sempre più sensibili alle questioni ambientali e sociali, le imprese che dimostrano un impegno concreto verso la sostenibilità godono di una percezione pubblica più favorevole. Questo, a sua volta, può tradursi in una maggiore fidelizzazione della clientela e in una maggiore attrattività per gli investitori.

Un altro importante vantaggio per le imprese che adottano politiche di CSR è rappresentato dalla possibilità di ottenere un miglioramento dell’efficienza operativa. Investire in tecnologie che riducono il consumo energetico, minimizzano lo spreco di risorse e favoriscono l’utilizzo di materiali riciclati permette alle aziende di ridurre i costi operativi nel lungo termine. Inoltre, le imprese che adottano modelli di economia circolare possono beneficiare di un utilizzo più efficiente delle risorse, trasformando i rifiuti in nuove opportunità di produzione e di crescita.

Dal punto di vista strategico, l’impegno in politiche di sostenibilità rende le imprese più resilienti di fronte a rischi ambientali e normativi. Le aziende che anticipano i cambiamenti normativi in materia di sostenibilità sono meglio posizionate per affrontare le sfide future, evitando così sanzioni e costi legati alla conformità tardiva. In aggiunta, l’adozione di pratiche sostenibili facilita l’accesso a mercati internazionali sempre più orientati verso la transizione ecologica, aprendo nuove opportunità di business.

Diversi esempi di aziende italiane dimostrano come l’adozione di politiche di sostenibilità possa portare a benefici concreti e tangibili. Tra queste, il caso di Enel è particolarmente rilevante: l’azienda ha avviato un piano strategico di transizione energetica che l’ha portata a investire massicciamente in energie rinnovabili e a ridurre drasticamente le sue emissioni di carbonio. Enel non solo ha rafforzato la propria posizione di leader nel settore energetico, ma ha anche ottenuto importanti riconoscimenti internazionali per il suo impegno verso la sostenibilità, accrescendo così la propria reputazione e attrattiva per gli investitori.

Un altro esempio è quello di Ferrero, che ha integrato la sostenibilità nella sua catena di approvvigionamento, promuovendo pratiche agricole sostenibili per le coltivazioni di cacao e nocciole. Attraverso iniziative come il Ferrero Farming Values Program, l’azienda ha dimostrato come la responsabilità ambientale possa essere compatibile con la crescita economica e con la creazione di valore per tutti gli attori della filiera.

Questi esempi evidenziano come la sostenibilità non sia solo una questione etica, ma anche un’opportunità di sviluppo strategico per le imprese italiane.

Conclusioni. La sostenibilità come opportunità strategica

Per le imprese che desiderano adottare politiche di sostenibilità, è essenziale seguire un percorso strutturato e conforme alle normative vigenti. In primo luogo, risulta fondamentale effettuare un’analisi dell’impatto ambientale delle proprie attività, identificando le aree critiche in cui possono essere implementati miglioramenti. Questo processo richiede la valutazione del consumo energetico, delle emissioni di gas serra, dell’uso delle risorse naturali e della produzione di rifiuti.

Una volta identificati i punti su cui intervenire, le aziende possono procedere con l’adozione di strategie di sostenibilità mirate, che includono investimenti in tecnologie più efficienti e l’implementazione di modelli di economia circolare. È importante che le imprese formalizzino tali impegni attraverso l’adozione di sistemi di gestione ambientale certificati (ad esempio, secondo la norma ISO 14001), i quali garantiscono che l’azienda stia rispettando standard internazionali di sostenibilità e permettono una maggiore trasparenza verso i propri stakeholder.

Un altro passo cruciale è dato dalla redazione di report di sostenibilità o bilanci sociali, strumenti indispensabili per monitorare e comunicare pubblicamente i progressi raggiunti in materia di sostenibilità ambientale e responsabilità sociale. Questo tipo di documenti non solo contribuisce a rafforzare la reputazione aziendale, ma è anche spesso richiesto per accedere a finanziamenti pubblici e incentivi fiscali.

In definitiva, la sostenibilità non è più solo una necessità dettata dalle normative, ma un vero e proprio driver strategico per le imprese che intendono distinguersi nel mercato globale. Le aziende che scelgono di integrare politiche di responsabilità sociale d’impresa e sostenibilità ambientale nei loro modelli di business non solo rispondono alle crescenti aspettative normative, ma guadagnano un vantaggio competitivo significativo.

Tuttavia, adeguarsi a un quadro normativo in continua evoluzione e implementare una strategia di sostenibilità efficace può risultare complesso. Per questo motivo, è essenziale che le imprese siano supportate da una consulenza strategica in grado di guidarle attraverso le diverse fasi del percorso, garantendo il rispetto delle normative e massimizzando le opportunità derivanti dagli incentivi disponibili.

Abbiamo pertanto messo a punto un’assistenza completa e personalizzata alle imprese che desiderano intraprendere il percorso verso la sostenibilità, fornendo supporto nella gestione degli aspetti legali, normativi e contrattuali legati all’adozione di pratiche sostenibili. Grazie alla nostra esperienza e conoscenza approfondita delle normative europee e nazionali in materia di CSR e sostenibilità, possiamo aiutare le imprese a cogliere le opportunità offerte da questo nuovo scenario economico e a integrarle efficacemente nella loro strategia aziendale.