Patente edilizia a punti: come si ottiene e come funziona

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Patente edilizia a punti: come si ottiene e come funziona

da | Ott 14, 2024 | Diritto d'Impresa, Consulenze Legali, Diritto civile

La patente edilizia a crediti rappresenta uno strumento giuridico di recente introduzione nel panorama normativo italiano, che riveste un ruolo cruciale per le imprese e i professionisti che operano nel settore dell’edilizia. Questo sistema di qualificazione nasce dalla necessità di garantire una maggiore sicurezza e trasparenza nelle attività svolte nei cantieri temporanei o mobili, e si inserisce in un contesto normativo già consolidato, disciplinato principalmente dall’articolo 27 del Decreto Legislativo n. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza del Lavoro) e dal Decreto Ministeriale 18 settembre 2024, n. 132.

L’introduzione della patente edilizia a punti è avvenuta in risposta alla crescente esigenza di regolamentare in modo più efficace la gestione della sicurezza nei cantieri, un ambito in cui spesso si verificano infortuni gravi o mortali a causa di carenze nelle misure di protezione e prevenzione. Questo strumento si propone di responsabilizzare le imprese, monitorando continuamente il loro comportamento e il rispetto delle normative di sicurezza attraverso un sistema basato su crediti. L’iniziativa mira anche a promuovere il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro, premiando chi investe in formazione, salute e sicurezza e penalizzando chi si sottrae a tali obblighi. Si pone, in sostanza, come un nuovo strumento di sostenibilità del business nel settore edilizio.

Il Decreto Ministeriale n. 132/2024 ha formalizzato e regolamentato il meccanismo della patente edilizia a crediti, stabilendo non solo le modalità di attribuzione e gestione dei crediti, ma anche le sanzioni previste per le imprese che non rispettano le normative. Si tratta di un tema di estrema attualità per il settore, specialmente in un contesto in cui la sicurezza sul lavoro è sempre più oggetto di attenzione da parte del legislatore e delle istituzioni competenti.

In questo articolo si intende approfondire il funzionamento della patente edilizia a crediti, analizzando i soggetti destinatari, i requisiti necessari per ottenerla, il sistema di gestione dei crediti, le sanzioni previste e la sua rilevanza per le imprese che operano nel settore pubblico e privato.

A chi si applica e come si ottiene la patente edilizia

La patente edilizia a crediti è destinata a una vasta categoria di soggetti che operano nei cantieri temporanei o mobili, indipendentemente dal fatto che siano qualificabili come imprese edili. Secondo l’articolo 27 del Decreto Legislativo n. 81/2008 e il Decreto Ministeriale 18 settembre 2024, n. 132, tale obbligo si applica a tutte le imprese e ai lavoratori autonomi che svolgono attività fisiche all’interno dei cantieri.

Tuttavia, sono previste alcune eccezioni rilevanti. Ad esempio, ne sono esonerati i fornitori che non eseguono la posa in opera dei beni, nonché i professionisti che offrono prestazioni di natura intellettuale, come ingegneri, architetti e geometri. Altrettanto esonerate sono le imprese che dispongono di un’attestazione SOA di categoria pari o superiore alla III. Questo tipo di attestazione certifica che l’impresa ha le qualificazioni necessarie per partecipare a lavori di importo superiore a 1.033.000 euro, e la sua presenza sostituisce l’obbligo della patente edilizia a crediti.

Per ottenere la patente, le imprese devono dimostrare di possedere una serie di requisiti stringenti, volti a garantire il rispetto delle normative vigenti in materia di sicurezza sul lavoro e di regolarità contributiva. Questi requisiti comprendono l’iscrizione alla Camera di Commercio, un elemento basilare per garantire la tracciabilità delle imprese attive sul territorio. Un altro requisito fondamentale è il possesso del DURC (Documento Unico di Regolarità Contributiva) in corso di validità, che certifica la regolarità nei versamenti contributivi e previdenziali. Per le imprese soggette alla normativa sulla sicurezza, è inoltre richiesta l’elaborazione del DVR (Documento di Valutazione dei Rischi), un documento cruciale che identifica i rischi specifici presenti nei cantieri e descrive le misure di prevenzione e protezione adottate.

Tra gli altri requisiti essenziali, vi è la certificazione di regolarità fiscale, che attesta la conformità dell’impresa alle normative tributarie, e la nomina del RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione), obbligatoria nei casi previsti dalla legge. Oltre alla presenza del RSPP, le imprese devono dimostrare di aver adempiuto agli obblighi di formazione previsti per i datori di lavoro, i dirigenti, i preposti, i lavoratori autonomi e i lavoratori dipendenti. Questa formazione è cruciale per garantire che tutti i soggetti coinvolti nelle attività del cantiere siano adeguatamente istruiti sulle norme di sicurezza e sulle procedure da seguire in caso di emergenza.

Fino al 31 ottobre 2024, il possesso di questi requisiti può essere attestato mediante una autocertificazione, che dovrà essere trasmessa via PEC all’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Tuttavia, a partire dal 1° novembre 2024, sarà obbligatorio presentare una richiesta formale tramite il portale appositamente predisposto. La mancata presentazione della richiesta entro i termini impedirà all’impresa o al lavoratore autonomo di operare nei cantieri. Questa procedura è stata pensata per garantire un elevato livello di sicurezza e conformità normativa in un settore, come quello edilizio, che presenta significativi rischi per i lavoratori e per il contesto in cui si opera.

Come funziona la patente: decurtazione dei punti, sospensione e revoca

Il funzionamento della patente edilizia a crediti si fonda su un sistema di gestione dei punteggi che riflette il grado di conformità delle imprese e dei lavoratori autonomi alle normative in materia di sicurezza sul lavoro e di qualità nell’esecuzione delle opere nei cantieri temporanei o mobili. Al momento del rilascio, a ogni impresa viene assegnato un punteggio iniziale di 30 crediti. Questo rappresenta una soglia di partenza che garantisce la possibilità di operare all’interno dei cantieri, ma la sua gestione richiede un’attenzione costante, poiché il mantenimento di almeno 15 crediti è imprescindibile per continuare a lavorare.

La perdita di crediti è direttamente collegata a violazioni delle normative di sicurezza sul lavoro, accertate tramite provvedimenti definitivi come sentenze o ordinanze-ingiunzione. Ad esempio, la mancata elaborazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), un obbligo fondamentale per tutte le imprese operanti nei cantieri, comporta una decurtazione di 5 crediti. Analogamente, la mancata predisposizione di un Piano di emergenza ed evacuazione, essenziale per garantire la sicurezza in caso di eventi straordinari, riduce il punteggio di 3 crediti.

Anche l’omissione degli obblighi di formazione e addestramento del personale e la mancata costituzione del servizio di prevenzione e protezione comportano decurtazioni, rispettivamente di 2 e 3 crediti. Questi obblighi sono fondamentali per garantire che il personale operante nei cantieri sia adeguatamente preparato e tutelato.

Inoltre, il sistema della patente edilizia a crediti prevede specifiche misure sanzionatorie in caso di infortuni gravi. Qualora si verifichi un infortunio sul lavoro che comporti la morte o un’inabilità permanente del lavoratore, l’Ispettorato Nazionale del Lavoro può disporre la sospensione cautelare della patente per un periodo massimo di 12 mesi. Tale misura è obbligatoria se l’infortunio è imputabile, anche a titolo di colpa grave, al datore di lavoro, al suo delegato o al dirigente responsabile. La sospensione della patente impedisce all’impresa di proseguire le attività nei cantieri, rappresentando una misura immediata di tutela dei lavoratori e di deterrenza nei confronti delle condotte negligenti.

La patente edilizia può essere revocata nei casi in cui vengano riscontrate dichiarazioni non veritiere sui requisiti necessari per il rilascio. Questo avviene quando, durante i controlli successivi, si accerta che le autocertificazioni fornite dall’impresa o dal lavoratore autonomo non corrispondono alla realtà. La revoca della patente comporta una conseguenza molto seria: l’impresa non potrà richiederne una nuova se non dopo un periodo minimo di 12 mesi dalla data della revoca. Questo lasso di tempo serve come periodo di riflessione e riorganizzazione per l’impresa, che dovrà dimostrare di aver corretto le proprie carenze prima di poter tornare a operare nei cantieri.

Oltre alla gestione delle decurtazioni, il sistema della patente edilizia a crediti prevede la possibilità di incrementare il punteggio iniziale. Le imprese che investono nella sicurezza sul lavoro e che dimostrano di adottare misure volontarie in materia di salute e sicurezza, come la certificazione di un Sistema di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL) conforme alla norma UNI EN ISO 45001, possono ottenere incrementi significativi dei crediti. Anche l’adozione di modelli organizzativi e gestionali conformi all’articolo 30 del D.Lgs. 81/2008 può comportare un aumento dei crediti fino a 40 punti.

Il sistema premia, inoltre, la continuità di buone pratiche: le imprese che non subiscono decurtazioni di punteggio per un biennio possono vedere incrementato il proprio punteggio di 1 fino a 20 crediti, promuovendo un comportamento virtuoso e conforme alle normative nel lungo termine.

Sanzioni

Le sanzioni previste per chi opera senza la patente edilizia a crediti, o con una patente che abbia un punteggio inferiore ai 15 crediti, sono estremamente severe e mirano a garantire la sicurezza sul lavoro e il rispetto delle normative. In particolare, l’impresa o il lavoratore autonomo che si trovino a operare in cantiere senza una patente valida o con un punteggio insufficiente sono soggetti a una sanzione amministrativa significativa, pari al 10% del valore dei lavori.

In ogni caso, la sanzione non può essere inferiore a 6.000 euro, anche se il 10% del valore dei lavori risultasse inferiore a tale somma. Questa misura è stata concepita per garantire che le imprese rispettino gli obblighi di legge e per disincentivare comportamenti negligenti o fraudolenti nel settore edilizio.

Oltre alla sanzione pecuniaria, è prevista l’esclusione dalla partecipazione ai lavori pubblici per un periodo di sei mesi, una misura che può avere gravi conseguenze per le imprese che operano principalmente nel settore delle gare d’appalto pubbliche. Questa esclusione rappresenta una pena aggiuntiva particolarmente incisiva, poiché limita la capacità dell’impresa di accedere a nuove opportunità lavorative durante il periodo di interdizione.

Il combinato disposto di sanzioni economiche e l’esclusione dai lavori pubblici rende chiaro che il legislatore intende garantire la piena osservanza delle normative in materia di sicurezza nei cantieri, creando un sistema in cui le violazioni sono fortemente scoraggiate, non solo tramite pene economiche, ma anche con l’interdizione operativa.

Conclusioni sulla patente edilizia a crediti

In conclusione, il sistema della patente edilizia a crediti rappresenta un importante strumento di controllo e incentivazione per garantire la conformità delle imprese e dei lavoratori autonomi alle normative di sicurezza sul lavoro. Il meccanismo di attribuzione e gestione dei crediti, unito alle sanzioni previste per chi non rispetta gli obblighi, mira a responsabilizzare tutti i soggetti coinvolti nell’attività edilizia, promuovendo il rispetto delle normative e il miglioramento continuo delle condizioni di lavoro nei cantieri.

Per le imprese e i professionisti che operano nel settore della contrattualistica pubblica, ma anche in quello privato, la patente a crediti assume una rilevanza strategica. Da un lato, consente di accedere a opportunità lavorative di rilievo, garantendo una certificazione di qualità e sicurezza. Dall’altro, la perdita dei crediti o la mancanza di una patente valida può comportare l’esclusione temporanea dalle gare d’appalto pubbliche, con gravi conseguenze economiche e operative.

In questo contesto, è essenziale per le imprese e i lavoratori autonomi assicurarsi di rispettare scrupolosamente i requisiti previsti dalla normativa, adottando misure preventive e investendo nella formazione e nella sicurezza. Solo così sarà possibile mantenere e incrementare i crediti necessari per operare in cantiere, evitando le pesanti sanzioni previste dalla legge.

Per garantire la massima conformità e affrontare con serenità le complessità normative, è consigliabile rivolgersi a studi legali specializzati, in grado di fornire assistenza su misura per ogni fase del processo, dalla richiesta della patente alla gestione degli eventuali contenziosi o sanzioni. Lo Studio Legale D’Agostino si pone come partner affidabile per imprese e professionisti, offrendo consulenze personalizzate e un supporto continuo nella gestione della compliance normativa in materia di sicurezza sul lavoro e contrattualistica pubblica.

Scarica qui la Guida Operativa alla disciplina del D.M. 132/2024 sulla patente edilizia

Link esterno: portale ANCE patente a crediti